Il signor G

La grande notizia di oggi è che finirò come caso clinico nel prossimo libro del mio psicoterapeuta. Non sto scherzando: più sbullonato del piccolo Hans, più intrigante del presidente Shreber, più patetico di Dora, ecco a voi G. il nuovo misterioso caso consegnato alla storia dei disturbi mentali. Capito, care donne che ho avuto, cosa vi siete gustate? E voi, che non ho avuto, avete capito con chi non avete avuto a che fare? Insomma, quasi una rockstar.
E’ tutta una faccenda di genitori indifferenti, maestre sado-maso, amichetti idioti, conformismo, anticonformismo, Giorgio Gaber, Ronald Laing, gente anormale che gioca a fare la normale, droga, donneamiche, scemi del villaggio, autostima, disistima, regole del gruppo, odio, amore, paura e tanta, tanta duplicità (?). Insomma, non ci ho capito molto ma il mio terapeuta è un grande e ha tirato fuori una storia che vi leccherete i baffi. Una nota positiva, in questa storia che si chiama vita e che oramai ho smesso da tempo di illudermi di controllare, è che queste lenze di terapeuti inseriscono nei loro libri solo le storie a lieto fine. Mica scemi. Ora, Il problema è l’anonimato: chi lo leggerà non saprà che sono io e voi, che sapete che sono io, non lo leggerete mai. Sono le regole della rete.

Ok, ora vi prego di scusarmi, davo andare a suicidarmi.