13 Lug. 2006

A scuola di ottimismo

Ok, ho la casa sottosopra perché ci sono “i lavori”. Ho dovuto accumulare tremila libri al centro del salotto. Altro che squot in palestra. Sono un apolide con 12 valigie in mano e non so più da dove sto scrivendo, forse in realtà sto solo sognando di scrivere. La mia macchina da 500 euro ha smesso di frenare e stavo andando a sbattere, ma vivevo tutto questo come una cosa normale. La mia classe virtuale si è ammmutinata e in chat mi ha fatto un culo così. E io ho detto ok. Sono un pirla. Poi ci ho ripensato perché se no a che serve essere buddisti se poi ti devi buttare giù. Intanto la Borsa perde e anche io perdo ma il consulente dice tranquillo che c’è il trend. Intanto macino scale minori armoniche, però a partire dalla sesta, che è più musicale. Sono in un cacchio di internet point e questo la dice lunga sulla mia stabilità mentale. E l’altro giorno ho pagato ‘mila e ‘mila di tasse per soldi che non ho ancora ricevuto. Fico. L’altro giorno sono riuscito a citare, in una giornata sola: Bachtin, Foucault, Roland Barthes, Buddha, Winberger, Paracelso, Hegel, Derrida, Umberto Eco, Frate indovino e Riccardo Fogli. il tutto a 40 gradi centigradi. Volevo fare colpo sulla mia anima, che però è rimasta indifferente. Dormo per terra e sono triste, forse. Più che altro sono triste di non riuscire a scrivere con uno stile diverso da quello di un qualsiasi medio-blogger che parla al presente e in prima persona. Bella forza, a scrivere così

Insomma, per dire che non è che ho tanto la testa per aggiornare, eh…