13 Set. 2008

Eccomi

Sono tornato. E’ stato massacrante. Su questa cartina abbiamo disegnato la linea del nostro itinerario, deciso giorno per giorno. 9.000 kilometri.

Itinerario viaggio

Le foto le trovate nel mio album su Flickr. Ma anche nel mio profilo su Facebook

Ecco una anticipazione

Rocce Utah

Alcune cose che ho capito in questo viaggio

– New York è una città noiosa e sempre uguale a se stessa, piena di gente che cammina mangiando, telefonando, ascoltando l’ipod. Una civiltà morente. Scappare.
– Gli americani mangiano male, ma che dico male, malissimo. Di più
– L’america si sviluppa in orizzontale. Fuori dalle città è il trionfo della casetta unifamiliare. Bellissimo.
– La Pensylvania sembra la Svizzera.
– E’ bello seguire le regole quando le seguono tutti e quando le regole sono pensate per le persone.
– Le rocce possono anche parlare.
– San Francisco è fantastica.
– La sede di Google sembra un villaggio turistico. C’è anche la discoteca e il beach volley. Con la sabbia.
– Gli americani sanno dire “sorry” al momento giusto. Questo sorry, che noi italiani ci siamo dimenticati, è il vero antidoto sociale alla brutalità metropolitana. Tra milioni di sconosciuti è necessario sviluppare regole di cortesia e rituali riparatori. Se no scendi col cric. O vai dal terapeuta.
– Non capisco come gli hippies si siano potuti accampare a Big Sur. E’ a strapiombo sul mare.
– Starbucks è fantastico
– Gli americani si sentono veramente parte di qualcosa. Noi ormai ci sentiamo ciascuno per la sua strada anche se facciamo esattamente la stessa vita e siamo alle prese con gli stessi problemi.
– Quando vi chiedete “ma dov’è la città” vuol dire che ci siete dentro.

Ciao ciao