1 Mar. 2004

I "k blog", una scorciatoria non sempre percorribile

Il tema dei K blog (o blog della conoscenza) sta emergendo all’interno delle comunità professionali che si occupano del tema della gestione della conoscenza in azienda. Luciano giustini, in un suo post, approfondisce il tema dei k blog, con una serie di considerazioni intelligenti che però, a mio parere portano a conclusioni un po’ troppo perentorie. L’uso dell’e-mail in azienda è disordianto e “pericoloso”. Ok. Le intranet sono spesso farraginose. Ok.  C’è un problema di allineamento e condivisione delle consocenze. Ok. La soluzione? Passare, in azienda, all’utilizzo dei K blog. E qui cominciano le mie perplessità.

L’uso dei blog in azienda può essere efficacemente usato, in affiancamento alla intranet, ma non può sostituirla per intero per alcuni motivi di fondo:

  • La presenza massiccia di documentazione
  • La necessità, in alcuni casi, di operare un editing “trasformativo” sulla documentazione in modo da renderla fruibile con indici e motori di ricerca.
  • La necessità di un publishing distribuito che coincide, alla fine, con l’azienda stessa.
  • La presenza di utility non riportabili all’ambito “blogghistico”
  • La caratteristica, propria dei blog, di una asimmetria fra chi scrive e chi commenta

Tuttavia la suggestione è corretta e, anzi, vorrei provare a definire un ambito corretto dell’utilizzo dei blog in azienda, ambito nel quale sarebbero certamente uno strumento utilissimo di condivisione della conoscenza:

  1. L’associazione ad eventi aziendali che hanno un calendario e un andamento denl tempo (convention, corsi di formazione in più moduli)
  2. l’associazione a progetti che richiedono la costituzione di un team di progetto e di gruppi di utenti definiti nella sperimentazione
  3. Il blog del “Vertice aziendale”

Perché in questo caso i blog andrebbero bene? Per due motivi principali: l’andamento temporale del blog ben si adatta all’andamento temporale dei progetti e, secondo motivo, l’asimmetria del blog rispetto ad altri strumenti di community, (come ad es. i forum o i newsgroup) tra chi scrive e chi commenta sarebe giustificata dall'”ownership” che in azienda viene assegnata ai responsabili di un evento o progetto.

Insomma, benvenuti i K blog, ma non come scorciatoria per risolvere i tipici problemi legati alla gestione delle intranet. Butteremmo via il bambino con l’acqua sporca.